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Diario di bordo

Luglio 2017. Dopo 3 anni di viaggio insieme e più di 6.000 scatti, la mia prima reflex digitale PENTAX K-30 ha deciso di non lasciarmi fare più alcuno scatto...un duro colpo per me. Gli scatti risultano tutti abbondantemente sottoesposti, senza alcuna possibilità di regolazione. Ovviamente a garanzia scaduta... Stavo bene con lei, insieme abbiamo fatto tante piccole cose, ricevendo in cambio tante grandi soddisfazioni personali.

Agosto 2017. Compro per poche decine di euro una PENTAX K-10 usata, solo

corpo, 8.000 scatti, per poter utilizzare gli obiettivi già in mio possesso. Comincio a fare qualche scatto ma la sensazione fin dall'inizio non è quella sperata. Sento che non ci apparteniamo, non riesco a essere in completa sintonia, benché sia molto simile come ergonomia alla mia precedente. Ho un calo di desiderio...

Settembre 2017. Ricorro ad uno stimato riparatore locale nella speranza di capire se ci sia qualche possibilità di rianimare il corpo macchina della K-30. Dopo due mesi di ripetuti solleciti il verdetto è drastico. Non si riesce a capire a che livello sia il guasto, probabile difetto comunicativo a livello elettronico. Non c'è nulla da fare qui se non spedirla in assistenza a Torino. Perdo ogni voglia.

Ottobre e Novembre 2017. Mi ostino a fare qualche sporadico scatto con la K-10 ma, pur sforzandomi, non riesco a trovare completa armonizzazione con lei. Ma la passione di fotografare non si sopisce.

Dicembre 2017. Navigo sul web, cerco una valida sostituta che riesca ad accendermi nuovamente. Dopo qualche comparazione la mia attenzione si sofferma sempre di più sulla PENTAX K-70, evoluzione della K-30, maggiore risoluzione, maggiore sensibilità ISO e soprattutto schermo Live-View basculante. Comincia a battermi il cuore...

Gennaio 2018. Non mi do per vinto riguardo alla mia K-30. Mi informo, faccio ricerche sui forum, finché capisco dov'è il problema e vengo a sapere anche il suo nome: "Diaphragm controlblock", praticamente il malfunzionamento dei solenoidi che comandano l'apertura del diaframma dell'obiettivo. E' un problema molto diffuso sui modelli K-30 e la successiva K-50, di cui si può trovare

-purtroppo- ampia letteratura nei forum dedicati. Grazie a queste informazioni riesco a capire anche che la macchina può funzionare con i vecchi obiettivi totalmente manuali (serie M). Ed è così che mi procuro di seconda mano un 50mm fisso manuale e ricomincio a fare qualche test con la K-30. Sono più contento, ora che so che in qualche modo posso ancora utilizzarla...

Ma nel frattempo il pensiero della K-70 non mi abbandona, anzi prende ancora più piede e si consolida, invogliato anche da un'offerta di un kit, proposta insieme ad uno zoom 18-135mm. Prendo il coraggio a due mani e sperando che il problema che affligge le K-30 e le K-50 sia definitivamente risolto nella K-70, incrocio le dita e clicco sul pulsante "aggiungi al carrello"... Ad majora!

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